70 anni di storia della Federazione Confsal Unsa
Nel cuore pulsante di Roma, meta di turisti da tutto il mondo, a due passi da Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Via Condotti icona internazionale della moda, Via Margutta la strada degli artisti fin dal 1600, piena di botteghe artistiche e di gallerie d’arte, è ubicato il Centro Congressi Eventi Roma Capitale.
Prima ancora di varcare la soglia della stradina via Alibert, che conduce al Centro Congressi, già si avverte e si assapora un’atmosfera affascinante.
Nel suggestivo contesto del Centro Congressi Eventi, che ha fatto da palcoscenico a innumerevoli storie della nostra capitale, si è tenuto l’evento per i 70 anni di vita della Federazione Confsal UNSA.
Il Presidente della Repubblica ha fatto pervenire una sua missiva di elogio per l’importante evento, che ha visto la partecipazione delle più alte autorità dello Stato, tra cui il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, Antonio Naddeo Presidente ARAN, il Segretario Generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta, il Presidente del CIV INPS Roberto Ghiselli, nonché da tutti i Segretari Generali delle Federazioni UNSA e un folta platea di dirigenti sindacali provenienti da ogni parte d’Italia.
Massimo Battaglia Segretario Generale della Federazione Confsal UNSA ha fatto gli onori di casa ed ha aperto i lavori dichiarando:
«Questa è per me una giornata indimenticabile: l’anniversario dei 70 anni è un traguardo storico che dimostra l’importanza del cammino di un grande sindacato e di una grande Confederazione, che ho avuto il privilegio di vedere nascere e crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno».
Il dettagliato rendiconto della giornata è disponibile sul sito:
In questo scritto voglio testimoniare e condividere un pezzo di storia del Coordinamento della Federazione, la Giustizia, che nasce come SAG – Sindacato Autonomo Giustizia – e che ha sempre avuto un ruolo rilevante nella Federazione UNSA.
Il SAG interpretò, altresì, le aspettative del mondo del lavoro deluso dalla politica dei sindacati a forte caratterizzazione ideologico-partitica, e si propose di perseguire e raggiungere nel tempo e in un contesto unitario con le altre formazioni autonome i seguenti obiettivi:
- creare una valida alternativa al sindacalismo ideologico che spesso si era mosso in una visione ristretta o distorta degli interessi del mondo del lavoro;
- affermare una linea di azione sindacale meno rituale e demagogica e quindi più sollecita a porre la propria attenzione agli interessi generali dei lavoratori;
- ricercare la perequazione e l’indispensabile giustizia retributiva dei lavoratori in una visione tesa all’affermazione ed esaltazione della professionalità e della meritocrazia;
- attivare adeguate strategie di promozione sociale finalizzate al recupero del sistema economico per garantire più alti livelli di qualità della vita di tutti i lavoratori”.
Il SAG si sciolse il 27 settembre del 2007, ma la nostra storia, le nostre origini, la nostra esperienza così ricca di valori e di esperienze costituivano il vero patrimonio, insieme a tutte le persone, donne ed uomini, che in tutti quegli anni contribuirono a rendere il SAG un sindacato credibile, serio e fortemente rappresentativo; eravamo fieri di essere rappresentanti di quella sigla sindacale perché essa era la testimonianza vera e concreta del valore che ci veniva trasmesso tutti i giorni da tutti coloro che avevano creduto e credevano in noi e nel nostro operare, svolto con spirito di servizio e senso del dovere.
Ho richiamato la data del 27 settembre del 2007 perché è un momento epocale nella storia di questo sindacato. Voglio anche ricordare ai più giovani, in questa occasione così bella e speciale di celebrazione del 70 anniversario dell’UNSA, anche questo pezzo della storia del nostro sindacato:
Quando il SAG nacque 49 anni fa, era governato ed era il sindacato figlio di quei tempi e di quella cultura. Incarnava il sindacato della conservazione di tipo verticistico, che dominava con la cultura di non crescere più di tanto e di tenere a bada “i giovani Leoni di allora” senza valorizzarli. Questa era la realtà.
Al congresso di Terracina, del 1999, ci fu il cambio della guardia: fu eletto un nuovo Segretario e una struttura di vertice che avrebbero intrapreso la strada della transizione.
La svolta epocale nella storia del nostro sindacato della giustizia avvenne il 27 settembre 2007 al Congresso Nazionale del SAG – UNSA tenutosi a Riccione presso l’Hotel De La Ville. In quell’occasione, fu necessario sciogliere il glorioso SAG – Sindacato Autonomo Giustizia, conformemente alla legge (articolo 6, comma 2, del CCNQ 27.07.2007) che richiedeva l’adeguamento dell’organizzazione sindacale al nuovo precetto normativo. Il sindacato assunse quindi la nuova denominazione di CONFSAL – UNSA – GIUSTIZIA.
All’unanimità fu eletto Massimo Battaglia Segretario Generale del nuovo soggetto sindacale CONFSAL – UNSA – GIUSTIZIA.
In quel momento storico, cruciale per la vita sindacale, i molteplici interventi dei massimi rappresentanti nazionali misero a fuoco tutte le problematiche che affliggevano il nostro impegno nel mondo della giustizia.
Gli interventi durante quel momento emozionante e ricchi di contenuti provenivano da figure di spicco come il neo-eletto Segretario Generale Massimo Battaglia, il sottoscritto, Bernardo Capo di Casa, sempre abile nell’accendere le coscienze sopite, Enzo Falsone, Giovanni Rizzo, Dino Squeo, Mimmo Tamburo, Mario de Rosa, Leomazzi Rino, Roberto Martinelli, Claudio Mascagna e molti altri amici. Durante questi interventi, furono affrontate tutte le tematiche più sensibili che toccavano il cuore dei lavoratori nel mondo della giustizia.
Massimo Battaglia, scelto unanimemente da tutti noi, è stato il promotore del “Rinnovamento”, preludio a una vera e propria rivoluzione copernicana nel panorama sindacale dell’UNSA, destinata a verificarsi a breve.
Nel dicembre del 2009, durante il congresso nazionale della Federazione Confsal Unsa, tenutosi presso l’Appia Park Hotel di Roma, Massimo Battaglia fu eletto Segretario Nazionale.
Il 2007 e il 2009 sembrano appena trascorsi, il percorso e i successi raggiunti in questi brevi anni dall’UNSA e dal Coordinamento Giustizia, sotto la guida di Massimo, sono evidenti per tutti, senza necessità di un elenco dettagliato.
Massimo Battaglia ha focalizzato la sua attenzione sul rinnovamento, coinvolgendo giovani, donne e uomini per valorizzarne appieno le capacità. Con Massimo alla guida dell’UNSA, essi avranno l’opportunità di vivere momenti indimenticabili, contribuendo a importanti conquiste sindacali e vedendo l’UNSA emergere sempre di più come protagonista attivo e significativo nella competizione sindacale.
Auspico che l’impegno della Federazione UNSA continui a promuovere giustizia e benessere per tutti, contribuendo a costruire un ambiente di lavoro più equo e soddisfacente.
A tutte le donne e gli uomini della vasta famiglia UNSA, rivolgo un sincero augurio di successo nel percorso intrapreso. Che il cammino sia sempre foriero di risultati brillanti, portando l’UNSA a un futuro radioso e prospero.
Viva l’UNSA.
[© Riproduzione riservata – Alfonso Umberto Calabrese]
