Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella guerra fredda

Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella guerra fredda

Presentazione del volume Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella Guerra fredda”, a cura di Mario Caligiuri, pubblicato da Rubbettino; un importante evento nella cornice culturale divulgativa della Festa Nazionale dell’Unità di Ravenna nell’apposito stand Libreria – spazio culturale – Tina Anselmi.

La misteriosa storia sulla vita e sulle vicende  che hanno visto Enrico Mattei un indiscusso protagonista nello scenario della gestione delle risorse energetiche mondiali, continua ad avere un grande fascino e attrae con incredibile forza magnetica moltissime persone.

Lo si è visto anche all’evento di presentazione del libro curato dal prof. Mario Caligiuri che ha registrato una inedita affluenza di persone interessate al personaggio Enrico Mattei ed alla sua intramontabile vicenda.

Alla presentazione del libro, un evento pubblico, ha partecipato il prof. Mario Caligiuri autore del libro, il prof. Alberto Pagani ex parlamentare, docente universitario esperto nel delicato settore dell’intelligence; la presentazione è stata moderata da Alessio Falconio che ha contribuito con domande e riflessioni a rendere l’incontro interessante e coinvolgente, stimolando l’autore e l’ospite relatore a fornire inedite riflessioni sulla misteriosa vicenda Mattei allargando l’orizzonte oltre le verità a noi fin oggi pervenute.

Il prof. Alberto Pagani ha introdotto il tema con un aneddoto sottolineando quanto fosse pericolosa la vita del grande manager dell’ENI, soprattutto nell’ultimo periodo; infatti, “racconta il pilota personale, che tutte le volte che saliva sull’aereo si faceva il segno della Croce, perché sapeva, che prima o poi, qualcosa gli capitava”.

Lo scenario mondiale in cui si muoveva Mattei era senza confini, è stato richiamato l’accordo con l’Iran con l’allora primo ministro Mohammad Mossadeq che, ruppe quell’equilibrio internazionale dominato dalle grandi compagnie petrolifere che gestivano gli stati e le aree di reciproca influenza.

Mattei costituiva con gli Stati compagnie miste con accordi al 50%.

Questa rivoluzione nella distribuzione dei proventi petroliferi “alla pari” fu l’elemento di turbativa scatenante che “corrompeva l’equilibrio delle grandi compagnie”.

Aspetti delicatissimi che creavano forti tensioni e preoccupazioni incidendo sugli interessi delle compagnie petrolifere americane ed inglesi, quelle che Mattei definiva le sette sorelle (Esso  – Shell – British Petroleum (BP) – Mobil – Texaco – Standard Oil of California (Socal) – Gulf Oil).

Il prof Mario Caligiuri ha iniziato la sua introduzione evidenziando come l’attuale ruolo dell’Italia tra le maggiori potenze industriali del mondo è dovuto anche ad Enrico Mattei, ma ha ritenuto evidenziare anche altre ragioni che hanno consentito all’Italia di trasformarsi da paese contadino in paese industriale, riuscendo a fare il grande balzo in avanti a livello industriale nello scenario globale.

La prima ragione è riconducibile agli effetti prodotti dal piano Marshall, che consentì al nostro paese la collocazione all’interno delle politiche di mercato internazionale.

Le risorse del piano Marshall furono indirizzate al Nord nella misura dell’85% ed il 15%, andò al Sud dell’Italia.

La seconda condizione fu prodotta dalla riforma scolastica di Giovanni Gentile, della quale ricorre quest’anno il centenario e che assicurò lo sviluppo scolastico con maggiori studenti diplomati e laureati, ulteriore ragione che contribuì a fare il grande balzo in avanti a livello industriale.

La terza ragione è proprio quella legata alle scelte in tema di politica energetica sviluppate e realizzate da Enrico Mattei.

Il mondo dell’economia globale è complesso e concorrono tantissimi fattori e personaggi che gestiscono interessi inimmaginabili.

Per cui questo complesso universo economico dell’energia, non composto da figure come “Padre Pio che recitano il Rosario” scatena lotte molto robuste, allora ed ora, che certamente furono di impedimento ed ostacolarono l’azione di Enrico Mattei.

E’ stato ricordato che Mattei si avvantaggiava del fatto di avere alle spalle lo Stato, con una Public Company, quindi non un esclusivo interesse di economia privata, differenza non di poco conto rispetto alle altre compagnie che perseguivano interessi tipici delle società private.

E’ stato chiesto se Enrico Mattei pagava i partiti?

Trattasi di una prassi in uso da parte dei petrolieri in tutto il mondo, solo che Mattei finalizzava questa attività negli ambiti dell’interesse nazionale.

Questa fu la grande vittoria di Mattei rispetto a tutti gli altri; Mattei interveniva a gamba tesa nel gioco politico italiano, tant’è che fondò una corrente nella Democrazia Cristiana, la corrente di base, a cui faceva soprattutto riferimento Marcora; Mattei aveva partecipato alla resistenza come lui, era un democristiano e fu deputato alla costituente.

Mattei mostrò subito qual’era la sua visione dell’Italia, nel 1945, il giorno dopo la liberazione, quando venne nominato commissario straordinario liquidatore dell’Agip.

Mattei non lo fece, al contrario si adoperò per trasformarla in quello che sarà l’ENI che diventerà uno dei giganti industriali del paese.

La gestione di Mattei che si manifestò è tipica di chi vuole bene all’Italia. Voler bene all’Italia, significa che c’è bisogno anche di utilizzare dei metodi che possono essere poco ortodossi.

Non va dimenticato che l’Italia era una neodemocrazia che nasceva da una guerra perduta, e tutto sommato rispetto ed in proporzione agli alleati, Germania – divisa in due stati per decenni – ed il Giappone – che conobbe l’orrore della distruzione nucleare – l’Italia aveva subito molti danni ma meno devastanti ed inferiori rispetto ai suoi ex alleati.

In quel dato contesto geopolitico Mattei ha dimostrato di essere italiano e di saper utilizzare il suo potere nell’esclusivo interesse nazionale guardando lontano; praticamente possiamo affermare che, noi ancora oggi viviamo di rendita grazie all’opera di Enrico Mattei.

Alla domanda del moderatore sull’uso che faceva Mattei dell’intelligence, il prof. Alberto Pagani ha dato la sua chiave di lettura, spiegando che Mattei conosceva bene l’importanza dell’intelligence essendo stato comandante partigiano e quindi aveva ben chiaro quanto fosse importante avere le informazioni.

Il ruolo dell’intelligence determinante nell’attività militare durante la guerra, ha un’analoga valenza anche per l’attività industriale quando si opera a livello mondiale e su scenari con forte impatto di natura geopolitica, in contesti strategici come l’energia, “senza le informazioni ci si muove ciechi e sordi” con conseguenze che potrebbero essere disastrose.

Se noi ripercorriamo la vicenda dell’ENI, dalla sua nascita, alla morte di Mattei, ci rendiamo conto di come, in pochi anni, vi sia stata una rapidissima crescita.

Ciò fu reso possibile solamente grazie ad una capacità fondativa ed acuta di Mattei che permise di potere giocare delle scommesse su scenari mondiali con indiscusso successo.

Essendo l’ENI una azienda di Stato strategica per lo sviluppo del paese, ovviamente, Mattei ed i suoi collaboratori si avvalevano del contributo che proveniva dai servizi di informazione della Repubblica.

Ma un colosso mondiale come l’ENI aveva anche un proprio servizio informativo autonomo, per la continua necessità di avere informazioni qualificate con riscontri oggettivi, al fine di conoscere bene lo scenario geopolitico in cui operare ed investire senza pregiudicarne l’esito.

Aspetto questo che non è circoscritto all’azione di Enrico Mattei, ma che è sempre valido anche adesso, in quanto la riuscita di accordo nel settore energetico, ad esempio nei paesi africani, dipende dai politici del luogo o dal dittatore di turno che governa quel dato paese.

Mattei affermava che una grande industria come l’ENI, “non esporta lavoratori, esporta lavoro e ricchezza”. Tale attività “naturalmente produce intelligence, nel senso che produce capacità informativa anche per il paese” ed è cosa completamente diversa da attività di intelligence di spionaggio.

Appare evidente che “Mattei era iper spiato” per il suo ruolo nello scenario mondiale, era un personaggio attenzionato dai servizi di intelligence di moltissimi paesi, alleati e no.

In un contesto di equilibri mondiali e di guerra fredda, ricordiamoci che Mattei era un democristiano, fondatore e sostenitore di “Gladioera un gladiatore”.

Per un verso “l’Eni aveva la moglie americana e l’amante araba” e allo stesso tempo, in uno scenario di guerra fredda con il modo diviso in blocchi, Mattei faceva gli affari con l’Unione Sovietica comprando il petrolio. Quando gli americani, preoccupati di questo, lo incontrarono, lui spiegò una cosa banale: “io faccio l’interesse del mio paese. Se i russi il petrolio me lo vendono a meno perché lo devo comprare da voi? E pagarlo di più?”

L’azione di Mattei era sostenuta dal governo del paese che in quegli anni gli fornì supporto, altrimenti non ci sarebbero state le condizioni per ricostruire il paese con una propria industria libera da dipendenze energetiche.

Supporto che non mancò anche quando gli alleati, come la Gran Bretagna, invitarono De Gasperi, in maniera esplicita, a contenere l’espansionismo dell’ENI di Mattei, che rappresentava una spina nel fianco.

Nel Libro del prof. Caligiuri sono citati alcuni documenti, ormai declassificati, che sono documenti pubblici. Erano secretati fino a qualche anno fa e che evidenziano come Mattei fosse considerato “un’escrescenza da rimuovere”.

Un intervento quello britannico molto fastidioso che tuttavia De Gaspari ritenne di non considerare proprio per l’importanza dell’interesse nazionale in gioco e “non rimosse l’escrescenza”.

Il moderatore Alessio Falconio ha evidenziato come Mattei non avesse nemici solo all’estero, ma anche in Italia non era particolarmente amato da una parte della stampa e da alcuni settori della Confindustria, che mal digerivano il suo dinamismo con l’ENI e soprattutto soffrivano per gli importanti risultati raggiunti.

Il Prof Mario Caligiuri ha evidenziato come Mattei venisse attaccato anche in Italia da una certa stampa, ragione per cui sviluppò attività editoriali importanti come l’AGI.

Come è stato anticipato Mattei era un esperto di intelligence, conosceva l’importanza dell’informazione. L’aveva sperimentata prima della guerra, quando aprì l’azienda che si occupava di prodotti chimici, con la quale interloquiva con il mondo della difesa.

Svolse attività di intelligence durante la resistenza come comandante delle brigate “Alfredo di Dio”.

Non è un caso che due dei suoi stretti collaboratori furono autori di libri sull’intelligence.

Gli stessi che poi lo seguirono nella sua avventura all’interno dell’ENI che poi si dipanò in varie direzioni, tra le quali ci furono le attività editoriali.

Le attività editoriali erano funzionali ad un progetto di sviluppo dell’ENI per influenzare il mondo politico italiano, a quei tempi molto frammentato, con governi che duravano poco, ma quei governi che duravano poco, anche pochi mesi, posero le basi del miracolo economico degli anni 60.

Il libro del prof. Caligiuri raccoglie anche una lettera trovata nell’archivio di Castel Gandolfo dell’ENI, una lettera che Aldo Moro, segretario del partito, indirizzava a Mattei, scritta il 19 di settembre del 1962, dove gli chiese un sacrificio per il partito.

Per coacervo del destino, tragicamente, la vita di Enrico Mattei fu interrotta il 27 ottobre del 1962 quando il suo aereo si schiantò misteriosamente a Bascapè nel pavese, in Italia.

Enrico Mattei aveva sfidato le potenze mondiali nella gestione delle risorse energetiche per rendere indipendente il nostro paese, espandendo le attività dell’ENI sia a livello nazionale che internazionale.

La leadership di Enrico Mattei all’ENI fu segnata dal suo impegno per l’indipendenza energetica dell’Italia.

Sotto la sua guida l’ENI ha effettuato importanti scoperte di riserve di petrolio e gas naturale in Italia e all’estero.

Il libro del prof. Mario Caligiuri apre un riflettore sulle circostanze misteriose che contornano la morte di Enrico Mattei, che nel corso degli anni ha sviluppato numerose teorie del complotto, alcune delle quali indirizzano ad un eccesso di protagonismo nello scacchiere nord africano con un gioco scorretto, che rappresentò la principale causa e fu percepita come una minaccia ai potenti interessi internazionali nell’industria petrolifera.

Una lettura coinvolgente, tutta d’un fiato, che attrae il lettore e gli apre una riflessione su scenari passati, rende attuali molti elementi per una visione attenta su un tema attualissimo che regola le nostre vite quotidiane legate alla dipendenza energetica.

 

“Mario Caligiuri è professore ordinario all’Università della Calabria. Presidente della Società Italiana di Intelligence, è considerato uno dei più significativi studiosi europei del settore. Autore della voce “intelligence” nella “Enciclopedia Italiana” della Treccani.” [ Google Books]  

“Alberto Pagani è docente e advisor nel settore della sicurezza, è stato parlamentare dal 2013 al 2022, prima in commissione trasporti e telecomunicazioni, poi capogruppo Pd in commissione Difesa e delegato nell’Assemblea Parlamentare della NATO.”  https://www.unibo.it/sitoweb/alberto.pagani2

[© Riproduzione riservata – Alfonso Umberto Calabrese]

Pubblicato da Alfonso Umberto Calabrese

Alfonso Umberto Calabrese – -Formatore – Mediatore professionista nelle controversie civili,commerciali e nel settore consumeristico. Ha pubblicato: “ADR – La risoluzione extragiudiziale delle controversie presso ARERA” Pubblicato sulla rivista ADRITALIA - Editore Primiceri - anno 8 n. 1 del 2021 - ISSN 2284-2470 “Procedura di definizione delle controversie nelle telecomunicazioni presso i Co.Re.Com. e AGCOM” Pubblicato sulla rivista ADRITALIA - Editore Primiceri - anno 7 n. 1 del 2020 - ISSN 2284-2470 "ADR nelle TLC - La risoluzione alternativa delle controversie nella materia delle telecomunicazioni tra utenti e gestori-operatori telefonici e Pay TV." Pubblicato sulla rivista ADRITALIA - Editore Primiceri - anno 6 n. 1 del 2019 - ISSN 2284-2470 Rivista ADRITALIA - ANNO 4 - Numero 2 - Risoluzione delle controversie nazionali e transfrontaliere di consumo. La piattaforma ODR della Commissione Europea. Rivista ADRITALIA - ANNO 4 - Numero 1 - La risoluzione extragiudiziale delle controversie in materia di consumo. "CONSUMATORI - Il reclamo online - La piattaforma ODR dell'Unione Europea" - Vol. 3- 2016 Youcanprint (Tricase Lecce); "CONSUMATORI - Risoluzione Alternativa delle controversie- Legislazione Italiana" - Vol. 2 - 2015 Youcanprint (Tricase Lecce); "CONSUMATORI - Risoluzione Alternativa delle controversie nei paesi dell'Unione Europea - Direttiva ADR n. 2013/11/UE" - Vol. 1 - 2015 Youcanprint (Tricase Lecce); “La Mediazione nelle Controversie civili e commerciali – Primo approccio alla normativa italiana – 2013 Youcanprint (Tricase Lecce); “La Mediazione nelle Controversie civili e commerciali – Le Tecniche – 2013 Youcanprint (Tricase Lecce); “La Mediazione nelle Controversie civili e commerciali – AdrMedia Click – Gestione degli affari di mediazione software e formule commentate – 2013 Youcanprint (Tricase Lecce);

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